Se siamo qui su questi forum. Ci siamo anche perché pensiamo ad un monetarismo dei popoli. O no?
Esatto, proprio per questo anch'io mal vedo l'opera dei fondi speculativi americani, che, come è stato citato sopra, effettuano vere e proprie operazioni di strozzinaggio. Tra l'altro, mi para che sia emerso, che nel caso del default argentino era stata accettata la parziale ristrutturazione del debito pubblico, prima che questi fondi acquistassero a man bassa i titoli e a 4 soldi.
Certo, ma cosa ti stupisce in questo? in qualsiasi default la dinamica è questa: il prezzo crolla, i fondi raccolgono a prezzi bassissimi, poi dopo qualche anno iniziano lunghe e costose cause legali.
Solo i fondi possono iniziare queste cause perché essendo internazionali hanno sempre dei costi elevati, ma è ugualmente una dinamica ormai consolidata (nel senso che accade sempre in questo modo).
Però il punto è: cosa ha reso possibile alla fine quei risarcimenti ? le cause legali ?
No, bensì il fatto che a decedere fosse un tribunale straniero. Questo è stato l'elemento determinante.
(e di nuovo mi ricollego all'esempio fatto sopra per la Grecia quando dicevo che le nuove obbl le hanno emesse con giurisdizione straniera, londinese se non erro)
L'Argentina, essendo uno stato sovrano poteva semplicemente mandare a quel paese il tribunale americano.
Mi pare però che all'epoca fosse intervenuta la minaccia più o meno velata di bloccare i beni argentini all'estero (cosa che però l'Argentina avrebbe potuto rispondere bloccando i beni americani in patria... cosa che finiva però o in rottura delle relazioni diplomatiche o nella guerra, perchè quando 2 stati sono uno contro l'altro sono solo poi le relazioni di forza che contano alla fine. D'altronde sono decenni che la politica americana, cosa risaputa, interviene nelle questioni del Sud America secondo la propria strategia personale e i propri personalissimi interessi con le buone o con le cattive).
Diciamo che il tribunale americano ha deciso di intervenire per tutelare l'interesse dei fondi strozzini americani, se no se ne sarebbe ben visto dall'intervenire, anche se interpellato. E d'altronde per l'Argentina era ormai una cosa irrisolvibile, perchè se non avesse pagato (essendo cadute tutte le principali contrattazioni precedenti, perchè ormai i proprietari dei titoli erano altri - i fondi -) avrebbe trovato poi impossibile finanziarsi ancora nei mercati internazionali a tassi di interessi che non la mandassero in immediata bancarotta (nessun istituzionale gli avrebbe più comprato le prossime emissioni di Titoli del Tesoro a tassi di interesse "normali"). Per cui accettando condizioni da strozzinaggio vero e proprio, ha impoverito la nazione per gli anni a venire, per ingrassare "disinteressati" hedge funds

Che il Venezuela si trovi ora in questa spiacevole situazione non è certo stata una scelta "consapevole" loro: si tratta di bond emessi tanti anni fa quando i rapporti Ven-Usa non erano così deteriorati. Basti pensare a solo due anni fa (cioè con Obama): il Venez pagava tutto regolarmente.
Esatto, hai centrato perfettamente il punto. Imprevedibile anni fa che le relazioni tra i due stati si deteriorassero a tal punto... concordo.
Personalmente, ero stato tentato di acquistare le obbligazioni venezuelane, perchè quotavano veramente tanto sotto la pari (la pari è 100, cioè il prezzo di rimborso a scadenza del titolo e mi pare quotassero a 40, un guadagna pazzesco - unito in aggiunta a grasse cedole - per essere in ambito obbligazionario) e immaginavo che il prezzo del petrolio sarebbe prima o poi dovuto salire, perchè troppo basso e prossimo ai costi di estrazione dello stesso. Il prezzo del petrolio così basso, tra l'altro, fu una delle cause iniziali che ha portato il venezuela quasi al crac quando quotava intorno a 40 dollari a barile, oltre a mettere in grande difficoltà persino la Russia (quanto si era svalutato il rublo, ricordate?).
Avevo poi riflettuto che il governo venzuelano era però inviso agli americani e questo infatti gli avrebbe creato non pochi problemi (come infatti è stato), oltre che un'economia che praticamente si basava solo sul petrolio era facile facesse crac se il low price fosse continuato...
C'è da dire però che è pazzesco che la nazione al mondo, insieme all'Arabia Saudita, che ha le maggiori risorse petrolifere sia messa in queste condizioni. Assurdo. Addirittua la crisi ormai conclamata, li porta a dover ridurre l'estrazione di quello che è il loro unico bene, il petrolio. Ma meno ne estraggono, meno ricchezza avranno, e così via in un circolo vizioso:
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-01-18/crolla-produzione-petrolio-venezuela-30percento-un-anno-213534.shtml?uuid=AEu2H3kDUna nazione con una tale ricchezza in risorse e una popolazione così tanto alla fame, popolazione stretta da un lato da un inetto governo con a capo un ex-camionista (niente contro questo lavoro, anzi... solo che non lo considero come qualcuno diceva sopra un fine statista ed economista) e dall'altra parte avvoltoi esteri che li schiaccerebbero tutti per portare avanti i loro interessi: e loro... nel mezzo!
Personalmente, non lo vedo bene l'esperimento del Pedro... ma si vedrà. Sono molto curioso a riguardo.
Un appunto: vedo sempre con piacere che il livello di discussioni nella sezione italiana è sempre alto, come in questa discussione a cui ho partecipato ora molto volentieri!
